Cos'è
La Festa è particolarmente sentita e attesa, anche dai fedeli dei paesi limitrofi, e soprattutto dai paesani emigrati che ogni anno ad agosto tornano ad Antillo per celebrarla e mantenerne viva la tradizione. Il clima di fervore inizia a diffondersi nella Vigilia della Festa, dedicata al co-patrono di Antillo, S. Antonio da Padova.
Il 22 agosto il paese è pervaso dall’atmosfera della Festa e non si attende altro che l’uscita della Madonna: non appena la Vara con la Sacra Effigie viene posta sul sacrato, i fedeli lasciano volare in cielo una moltitudine di palloncini azzurri, rosa e bianchi (che richiamano i colori del manto della statua) e la piazza viene invasa dagli spari della moschetteria e dei colpi di mortaio. Prende quindi il via il corteo religioso, accompagnato dalla musica della Banda e dalle tipiche acclamazioni folkloristiche dei fedeli che portano “a spalla” la Vara: “E gghjamamula a cu n’aiuta/ Viva, viva la Gran Signora Maria”, “E ccu cchjù beni la voli cchjù forti la gghjama/ Viva, viva la Gran Signora Maria”, “E non ni scurdamu da nostra Patruna/ Viva, viva la Gran Signora Maria”. Soltanto a sera inoltrata la Madonna fa il suo rientro in Chiesa, tra gli usuali colpi di mortaio e le acclamazioni della folla che, dopo aver rivolto l’ultimo saluto all’Effigie, si avvia nei punti panoramici del paese per assistere allo spettacolo pirotecnico, “u giocu focu”, che conclude i solenni festeggiamenti in onore della Patrona.